A CARTE SCOEPRTE con Floriana Monici

Nel Regno del Musical ci sono performer… e poi ci sono pilastri.
Figure che calcano la scena con grazia, potenza e una dedizione che non conosce stagione.
Oggi, a Carte Scoperte, abbiamo l’onore di svelare una delle più luminose: Floriana Monici.

Rizzo, Velma in Hairspray, raffinata Mrs. Banks in Mary Poppins… Floriana è voce, gesto e sostanza. Ma è anche guida, maestra e riferimento per tantissimi artisti.

Con lei abbiamo ripercorso storie, spettacoli, palchi e scelte, alla ricerca della verità che ogni grande interprete custodisce dietro il sorriso e l’applauso.

Floriana, con oltre due decenni di carriera nel musical, cosa ti ha spinto inizialmente verso questo mondo e cosa continua a motivarti oggi?

Credo di aver sempre desiderato fare, essere, questo mestiere.
Da piccola ero molto sola, in quanto non avevo fratelli o sorelle, ed io giocavo da sola… mettevo in scena, da sola, senza nessuno che mi guardasse… storie di fantasia. Ricordo che immaginavo di essere su un galeone, stile Principessa Sissi e
con me c’erano a bordo tutti i personaggi buoni dei cartoni animati, delle serie TV dell’epoca, dei film e della musica…c’era sempre una colonna sonora per ogni momento o avvenimento..ma uno in particolare. Quando si avvicinava una nave pirata….e a bordo c’erano I Duran Duran che venivano a rapirmi…ma all’improvviso….cambiavo musica e un galeone governato dagli Europe veniva a salvarmi a suon di “The final countdown”.
Ho sempre studiato danza e musica e adoravo stare sul palco. Poi a 17 anni sono andata a Londra studiare inglese…e lì…. Ho visto il mio primo musical: Grease. Sono uscita da teatro e mi sono detta “io voglio fare questo da grande”.
Oggi ciò che ancora mi motiva è l’urgenza di esprimere, di comunicare, di regalare emozioni e soprattutto di viverle.

Il ruolo di Rizzo in Grease ti ha accompagnata per circa 13 anni. Come hai mantenuto fresca e autentica questa interpretazione nel tempo?

Rizzo…un capitolo molto importante della mia vita… ho avuto al mio fianco tanti colleghi, tante Sandy, tanti Danny, tanti Kenickie e per me ogni volta era come la prima volta.
Ogni sera cercavo di ascoltare chi avevo in scena con me e vivere quel momento come se fosse l’ultimo. Quindi la mia Rizzo ha avuto molte vite anche se l’interprete era sempre la stessa…ma lei cresceva, si evolveva, diventava sempre più consapevole. Sono stata molto fortunata a poter affrontare un personaggio per così tanto tanto…ho messo alla luce tutte le sue e le mie sfaccettature. Ci siamo amate molto…

Hai interpretato personaggi iconici come Velma Von Tussle in Hairspray e Mrs. Banks in Mary Poppins. Quali sfide e soddisfazioni hai incontrato in questi ruoli?

Con Velma Von Tussle mi sono divertita molto, il regista Claudio Insegno mi ha lasciato carta bianca quindi mi sono data la possibilità di sperimentare un carattere, ma senza mai cadere nel cliché o nel ridicolo.
Per Mrs Banks la situazione è stata diversa. Io sono entrata in sostituzione di un’altra interprete e inizialmente mi è stato chiesto di fare tutto esattamente come lei, nelle intenzioni, nel modo di stare, di muovermi…all’inizio mi sono sentita incastrata in qualcosa che non sentivo mio, io ho sempre necessità di dare un’anima al personaggio che interpreto, un attore è sicuramente a disposizione del personaggio ma non può’ dimenticarsi di se stesso… e alla fine è nata la “mia” Mrs Banks, con grande soddisfazione e approvazione del pubblico. Ogni attore è diverso e anche se i personaggi sono scritti e diretti non è detto che debbano essere tutti uguali, no?

Dopo tanti anni sotto i riflettori, cosa ti emoziona ancora oggi quando sali su un palco?

Mi sono sempre detta questo “Quando smetterò di provare emozione prima di salire in scena vorrà dire che quel luogo non è più’ il mio posto”. Adoro il brivido dell’imprevisto, della possibilità che si possa dimenticare qualche
parola, sbagliare una nota, insomma… questa è vita vera!!!!!!!

Nel musical Van Gogh Café, interpreti Madame Odile. Come ti sei preparata per questo ruolo e cosa ti ha colpito di più della storia?

Questo ruolo non è stato facile da interpretare, proprio perché è uno di quei ruoli che non esistono, quindi ho dovuto relazionarmi con un testo ex novo. Ho scavato molto dentro me stessa, nelle paure, nel dolore, è stato un ruolo, perdonami il termine, “terapeutico”. Per capire la storia mi sono dovuta realmente affidare a tutti gli spunti che il regista ogni giorno, tutti i giorni ci dava prima di andare in scena, una ricerca costante, ma che ancor di più mi ha fatto capire quanto il lavoro dell’attore è in costante evoluzione, ogni sera, replica dopo replica, anche a distanza di un anno.

Qual è il tuo DREAM ROLE?

Donna in Mamma Mia

Come vocal coach per il musical Cinderella, quali sono le tue priorità nel lavorare con giovani performer?

Innanzitutto far capire che la voce è uno strumento prezioso e come tale va trattato, quindi cerco di far capire qual è il modo per sostenere 8 spettacoli a settimana e non perdere mai la voce…a meno che non ti venga una laringite… poi
l’amore verso la musica ,cosa trasmette, cosa trasmettono le parole che ci sono nei brani, cosa vuol dire essere in un coro e cosa rappresenta.

Se potessi parlare alla Floriana agli inizi, cosa le diresti oggi con l’esperienza che hai?

Ehehehehehe… Ci sono cose che preferisco non dire. Ma sinceramente non rimpiango niente quindi le direi: “se vuoi ricominciare tutto daccapo io ci sto!!!!”

Guardando al futuro, ci sono ruoli o progetti che sogni di realizzare?

Si, mi piacerebbe portare di nuovo in scena Edda Ciano tra cuore e cuore, uno spettacolo stupendo. Al momento sono affascinata da ruoli da ruoli che non esistono, mi piace dare vita a nuovi personaggi ,inediti. Inoltre mi piacerebbe
scrivere un one woman show…ma non ho il tempo di farlo…e mi piacerebbe un giorno provare il cinema vero…. Ho fatto qualcosina ma non mi è bastato per capire, quella sarebbe una sfida enorme, significherebbe ricominciare a studiare… studiare qualcosa di totalmente diverso dal teatro…almeno per come si concepisce il cinema
in Italia.

DOMANDA DI RITO: Quando togli il costume, il trucco, i riflettori… chi rimane?

Il trucco, i costumi, i riflettori….adoro quello spazio…è un momento mio che dono al pubblico intero. Floriana c’è tutta in quello spazio. Ma quando esco sono ancora più vera. Una donna con le sue fragilità, il suo grande entusiasmo ,l’amore per la vita, la nostra vita, ma anche piena di responsabilità e spesso anche piena di sofferenza.
Una persona semplice, alla mano… semplicemente Floriana.

Floriana Monici non è soltanto un nome inciso nella storia del teatro musicale italiano: è un cuore scenico che ha battuto al ritmo di ruoli indimenticabili, di prove superate, di visioni condivise.

In questa intervista, ci ha concesso il privilegio di attraversare la sua carriera con uno sguardo sincero e consapevole, da vera regina del palcoscenico.

Nel Regno del Musical, la sua è una Carta Triple Threat: perché certi artisti non si limitano a interpretare… lasciano un’impronta.

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