WICKED – Il Musical dei Musical


“Il regno ha scelto la sua sovrana. Ed è verde.”

Dopo settimane di votazioni, sfide e appassionati dibattiti, Wicked conquista il titolo di miglior musical di sempre. Ma cosa rende davvero questo spettacolo un’icona del teatro musicale mondiale? Scopriamolo insieme.

Le Origini: la storia dietro la Strega

Wicked nasce da un’idea di Stephen Schwartz, che rimane folgorato dal romanzo Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West (1995) dello scrittore Gregory Maguire. L’opera è una rilettura adulta e provocatoria del mondo di Oz, raccontato dal punto di vista della “Strega Cattiva dell’Ovest”, Elphaba.

Il romanzo di Maguire decostruisce il manicheismo del celebre Il Mago di Oz di L. Frank Baum, rivelando il potere della narrazione e del pregiudizio. Schwartz, affascinato da questa prospettiva, lotta per anni per ottenerne i diritti e trasformarlo in musical, coinvolgendo Winnie Holzman alla scrittura del libretto.

Wicked nasce da un’idea tanto audace quanto affascinante: riscrivere la storia del Mago di Oz dal punto di vista della “cattiva”, dando voce a chi, per tradizione, era stata condannata all’oscurità. Alla base del musical c’è il romanzo Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West, pubblicato nel 1995 dallo scrittore americano Gregory Maguire, noto per le sue rivisitazioni dark e politiche delle fiabe classiche.

Il romanzo: una fiaba per adulti

A differenza del musical, il romanzo è decisamente più politico, cupo e complesso. Maguire costruisce un Oz molto distante da quello colorato di L. Frank Baum: è un mondo stratificato, segnato da tensioni sociali, disuguaglianze economiche, fanatismi religiosi e manipolazioni di potere.

Elphaba, nel libro, non è semplicemente “diversa”, ma è il frutto di un’origine misteriosa, figlia forse di un esperimento magico, nata con la pelle verde e un’incredibile avversione all’acqua. La sua figura è sfaccettata: intellettuale, ribelle, radicale, ma anche cinica, schiva e tormentata. La sua storia è un viaggio attraverso la perdita, la disillusione e l’emarginazione. Un personaggio più vicino a un’antieroina tragica che a una protagonista da musical.

Glinda, nel romanzo, è più snob, manipolatrice e politicamente ambiziosa. Il loro rapporto è presente, ma meno centrale rispetto al musical, e non è al centro della narrazione.

Il romanzo si sofferma molto anche sui temi della religione, della scienza contro fede, del controllo del pensiero, e della propaganda di regime. Non mancano scene crude, trame parallele, e una narrazione più lenta e densa, tipica del romanzo letterario.

Perché si chiama Elphaba? Il tributo nascosto a L. Frank Baum

Il nome Elphaba, oggi iconico nel mondo del musical theatre, nasce come omaggio diretto all’autore originale de Il meraviglioso mago di Oz, L. Frank Baum.

Gregory Maguire, autore del romanzo Wicked, ha voluto creare un nome inedito ma profondamente legato alla mitologia di Oz. Così ha preso le iniziali del nome dell’autore:

L.F.B. → El-pha-ba

Da qui nasce Elphaba, un nome originale, evocativo, che richiama l’universo di Oz senza ripeterne i codici.

Questa scelta rappresenta una fusione tra innovazione e omaggio, tra la volontà di riscrivere la storia da un nuovo punto di vista e il rispetto per il mondo narrativo da cui tutto è nato

Dal libro al musical: tagli, trasformazioni e magia

Quando Stephen Schwartz legge il romanzo, resta colpito dalla potenza della visione di Maguire, ma comprende subito che adattarlo fedelmente sarebbe impossibile per il grande pubblico del teatro musicale.

La svolta arriva con l’ingresso di Winnie Holzman, sceneggiatrice esperta di storie emotive e relazioni umane. Insieme decidono di concentrare il focus sull’amicizia tra Elphaba e Glinda, trasformando l’opera in una sorta di coming-of-age fantasy che fonde emozione, comicità e morale.

Le differenze principali rispetto al romanzo includono:

  • L’eliminazione di molte sotto-trame politiche e religiose.

  • La semplificazione delle dinamiche tra personaggi secondari (come Fiyero, che ha una storia molto più tragica e intricata nel romanzo).

  • L’assenza di scene cupe o disturbanti.

  • Il finale: nel libro, il destino di Elphaba è tragico e definitivo. Nel musical, invece, è aperto e sorprendente.

Nonostante le differenze, lo spirito di fondo resta lo stesso: riscrivere la storia dal punto di vista dell’incompresa. Dare dignità a chi è stato ridotto a un’etichetta: “wicked”, ovvero malvagia.

Curiosità dal Regno di Oz

  • Il libro di Maguire è il primo di una tetralogia ambientata a Oz, nota come The Wicked Years. I seguiti sono: Son of a Witch, A Lion Among Men e Out of Oz.

  • Maguire ha dichiarato di aver tratto ispirazione da autori come Orwell, Atwood e Dostoevskij per il tono della sua opera.

  • Stephen Schwartz acquistò i diritti cinematografici del romanzo prima che Hollywood lo facesse, proprio per poterlo trasformare in musical.

  • Il romanzo, dopo l’uscita del musical, ha avuto un boom di vendite e ha raggiunto la vetta delle classifiche del New York Times.

La Trama: “una storia che credevi di conoscere”

Lo spettacolo racconta l’improbabile amicizia tra Elphaba e Glinda, due studentesse della Shiz University: la prima, intelligente e dotata di poteri magici, ma emarginata per via della sua pelle verde; la seconda, bionda, popolare e frivola. Le loro vite si intrecciano e si scontrano sullo sfondo di un Oz in fermento politico.

Il musical esplora temi profondi come il potere, la corruzione, l’identità, il pregiudizio e la responsabilità delle scelte. Il finale rivela il dietro le quinte di quanto narrato nel Mago di Oz, capovolgendo totalmente la prospettiva: chi è davvero buono? E chi è davvero cattivo?

I Personaggi: eroine, antagonisti e icone

  • Elphaba: protagonista carismatica, emarginata per il suo aspetto, è una giovane donna idealista e potente, in cerca di verità e giustizia.

  • Glinda: inizialmente superficiale, si evolve in una figura complessa e compassionevole.

  • Fiyero: il principe ribelle che incarna il cambiamento.

  • Il Mago di Oz: simbolo del potere che manipola.

  • Madame Morrible, Nessarose, Boq: comprimari che arricchiscono la trama e ne guidano i colpi di scena.

Ogni personaggio è costruito con profondità, capace di rappresentare sfumature morali e conflitti interiori.

Gli Autori: l’incantesimo di Schwartz e Holzman

Stephen Schwartz è l’autore delle musiche e dei testi. Già celebre per Godspell e Pippin, con Wicked raggiunge un nuovo apice di successo e raffinatezza musicale. Winnie Holzman, nota per la serie My So-Called Life, firma il libretto, dando voce a personaggi credibili, ironici e intensi.

La regia originale è firmata da Joe Mantello, mentre le coreografie sono opera di Wayne Cilento.

Le Canzoni: inni, duetti e potenza vocale

La colonna sonora è un pilastro della cultura pop contemporanea. Alcuni brani iconici:

  • Defying Gravity – Il volo di Elphaba, emblema della sfida al destino.

  • Popular – Un’irresistibile lezione di popolarità.

  • For Good – Un addio struggente, tra i più amati del repertorio moderno.

  • The Wizard and I, Dancing Through Life, No Good Deed – Ogni canzone contribuisce all’evoluzione narrativa ed emotiva.

La partitura mescola ballad, duetti e numeri di ensemble con grande varietà e intensità.

Wicked a Broadway: una leggenda vivente

Lo spettacolo debutta al Gershwin Theatre il 30 ottobre 2003, con Idina Menzel (Elphaba), Kristin Chenoweth (Glinda) e Norbert Leo Butz (Fiyero). Nonostante un’accoglienza iniziale tiepida da parte della critica, il pubblico lo consacra a fenomeno culturale.

Ad oggi è uno dei musical più longevi della storia di Broadway, secondo solo a The Lion King e Phantom of the Opera in termini di incassi totali. La produzione è ancora in scena con il tutto esaurito.

Wicked a Broadway: la nascita di una leggenda

Il debutto ufficiale di Wicked avviene il 30 ottobre 2003 al Gershwin Theatre di New York, dove lo spettacolo è ancora in scena oggi, rendendolo uno dei musical più longevi della storia di Broadway. Lo show nasce da un’anteprima a San Francisco nel maggio 2003, accolta con entusiasmo dal pubblico ma con alcune perplessità dalla critica: proprio questo periodo fu cruciale per testare e raffinare ritmo, scene e partitura prima dell’approdo nella Grande Mela.

Il cast originale è oggi considerato leggendario:

  • Idina Menzel interpreta Elphaba, ruolo che le vale il Tony Award come Miglior Attrice.

  • Kristin Chenoweth è Glinda, frizzante e indimenticabile.

  • Norbert Leo Butz interpreta Fiyero.

  • La regia è affidata a Joe Mantello, mentre le coreografie sono curate da Wayne Cilento.

  • Le scenografie visivamente imponenti sono firmate da Eugene Lee, che vinse il Tony Award per il miglior design scenico.

Fin dalla prima settimana di repliche, Wicked si impone come un fenomeno commerciale, infrangendo record di incasso e registrando un numero impressionante di spettatori. Nonostante le critiche iniziali contrastanti – che accusavano lo spettacolo di essere troppo spettacolare e poco profondo – il passaparola del pubblico lo trasforma in un evento imperdibile.

Con il passare degli anni, Wicked diventa una colonna portante della Broadway contemporanea, contribuendo alla rinascita commerciale del teatro musicale nei primi anni 2000. I dati parlano chiaro:

  • Ha superato i milioni di spettatori solo a Broadway.

  • Ha incassato oltre 1,5 miliardi di dollari a New York (dati aggiornati al 2023).

  • È stabilmente tra i primi tre spettacoli per incasso settimanale dal suo debutto.

  • È il musical femminile di maggior successo della storia, con due protagoniste donne al centro della narrazione.

La longevità dello spettacolo è anche merito della capacità di rinnovarsi nel tempo: nel corso degli anni si sono alternate grandi performer nei ruoli principali (tra cui Shoshana Bean, Rachel Tucker, Lindsay Mendez, Jessica Vosk, Stephanie J. Block e molte altre), mantenendo altissimo il livello artistico. Il pubblico, infatti, spesso torna più volte per vedere nuove interpreti alle prese con “Defying Gravity” o “For Good”.

Il Gershwin Theatre stesso è ormai sinonimo di Wicked: il foyer, interamente tematizzato, ospita costumi originali, pannelli informativi e una mappa gigante del mondo di Oz. L’esperienza di assistere allo show in quel teatro è diventata un vero pellegrinaggio per ogni appassionato di musical.

Wicked ha conquistato i teatri di tutto il mondo: Londra (Apollo Victoria Theatre), Australia, Germania, Giappone, Corea del Sud, Brasile, Messico… Ogni produzione ha portato una sfumatura culturale diversa, ma sempre restando fedele alla potenza del messaggio originale.
Il pubblico italiano attende da anni un debutto nazionale. Lo vedremo mai Wicked in Italia? Forse sì…

Il Film: dal palcoscenico al grande schermo

Il film di Wicked, diretto da Jon M. Chu (In The Heights), è attesissimo. Il progetto sarà diviso in due parti:

  • Parte I in uscita a novembre 2024

  • Parte II prevista per il 2025

Nel cast: Cynthia Erivo (Elphaba), Ariana Grande (Glinda), Jonathan Bailey, Michelle Yeoh, Jeff Goldblum. Il film ha ampliato l’universo di Oz con nuove sequenze e scenografie spettacolari.

Perché Wicked è “il Musical dei Musical”

Wicked incarna l’anima del musical moderno: racconta una storia potente, visivamente stupefacente, con una colonna sonora memorabile e personaggi complessi. Ha ridefinito il ruolo dell’eroina sul palco, ha ispirato generazioni di performer e ha saputo trasformarsi in un movimento culturale.

Le Grandi Interpreti: chi ha dato voce alle streghe di Oz

Interpretare Elphaba è una sfida vocale ed emotiva tra le più ardue del musical theatre. Serve potenza, carisma, controllo tecnico e grande profondità interpretativa. Tra le più celebri interpreti:

  • Idina Menzel (Broadway 2003) – L’originale. La sua performance le valse il Tony Award ed è ancora oggi un riferimento per tutte le Elphaba successive.

  • Shoshana Bean – Prima sostituta ufficiale a Broadway, ha reso Elphaba più soul e contemporanea.

  • Eden Espinosa – Voce potente, ha portato il ruolo in tour e a Los Angeles.

  • Stephanie J. Block – Una delle Elphaba più acclamate, anche prima del debutto ufficiale, quando fu coinvolta nello sviluppo iniziale dello show.

  • Rachel Tucker – Storica Elphaba a Londra e Broadway, ha battuto il record come interprete più longeva del ruolo nel West End.

  • Willemijn Verkaik – Unica attrice ad aver interpretato Elphaba in tre lingue: tedesco, olandese e inglese. Ha recitato ad Amburgo, Londra e Broadway.

  • Lindsay Mendez, Jessica Vosk, Jackie Burns – Tutte interpreti di grande spessore, ognuna con uno stile vocale e interpretativo personale.

Glinda – La Strega del Nord

Il ruolo di Glinda richiede agilità vocale, comicità brillante e un’evoluzione emotiva credibile. Ecco alcune delle regine della bolla:

  • Kristin Chenoweth (Broadway 2003) – Iconica e indimenticabile, ha creato la “voce Glinda” con grazia e ironia.

  • Megan Hilty – Celebre per il suo carisma esplosivo, ha ereditato il ruolo a Broadway e conquistato il pubblico con una comicità naturale.

  • Kerry Ellis – Prima britannica a interpretare Glinda nel West End (dopo essere stata Elphaba!), con una vocalità sofisticata.

  • Katie Rose Clarke, Amanda Jane Cooper, Ginna Claire Mason – Tra le Glinda più longeve e amate negli ultimi anni.

  • Lucy Durack – Glinda originale in Australia, rimasta nella memoria per dolcezza e precisione vocale.

Queste interpreti non solo hanno mantenuto vivo il mito di Wicked, ma lo hanno reinventato, dimostrando quanto sia versatile, contemporaneo e potente il messaggio delle sue protagoniste. Ogni Elphaba e ogni Glinda è una nuova sfumatura, un nuovo incantesimo, una nuova emozione.

L’anteprima a Broadway e la crisi creativa: quando Wicked rischiò tutto

Oggi è difficile immaginare che uno dei musical più amati di sempre abbia rischiato il flop. Eppure, Wicked visse un momento critico proprio poco prima del debutto ufficiale a Broadway, tanto da spingere la produzione a chiudere temporaneamente le repliche in anteprima per correre ai ripari.

Dopo il try-out a San Francisco nella primavera del 2003 – accolto con grande calore dal pubblico ma con recensioni contrastanti dalla stampa – lo spettacolo arriva a Broadway per le anteprime di ottobre. Ma anche lì, la critica teatrale newyorkese non fu clemente.

Alcuni articoli (come quello del New York Times) accusarono Wicked di essere visivamente sontuoso ma narrativamente confuso, troppo ambizioso e privo di cuore. Il tono fu scoraggiante: lo show sembrava non sapere se fosse una commedia leggera, un dramma politico o un fantasy epico. I personaggi apparivano sbilanciati e la trama difficile da seguire.

La produzione, guidata dal regista Joe Mantello, reagì con decisione: fu programmata una pausa tecnica durante le anteprime, con spettacoli cancellati per alcuni giorni. In quel breve ma cruciale lasso di tempo, si lavorò freneticamente:

  • Vennero riscritti e tagliati dialoghi (soprattutto nelle scene iniziali).

  • Fu rimodellato l’atto uno, rendendo più centrale l’amicizia tra Elphaba e Glinda.

  • Alcuni numeri furono accorciati, altri potenziati (come “Defying Gravity”, che divenne il climax potente che conosciamo oggi).

  • Il personaggio di Fiyero fu reso più coerente e coinvolgente.

  • Venne rivista la sceneggiatura per chiarire meglio i rapporti tra i personaggi e semplificare l’esposizione politica del mondo di Oz.

Il team creativo lavorò giorno e notte per dare nuova vita allo spettacolo. Fu una corsa contro il tempo, ma vinsero la sfida.

Quando Wicked debuttò ufficialmente il 30 ottobre 2003, il pubblico rispose con un’ovazione. Nonostante alcune recensioni negative rimanessero, il passaparola fu travolgente. Lo show si trasformò in un successo clamoroso di pubblico, dimostrando che a volte, ascoltare il feedback e rimettersi in discussione può salvare (e lanciare) anche la produzione più ambiziosa.

Quell’episodio è oggi ricordato come una lezione di umiltà e coraggio creativo: Wicked non nacque perfetto, ma si perfezionò grazie alla volontà di rischiare e migliorare.

Stephanie J. Block: la Elphaba "segreta" che diede vita al mito

Prima ancora che il pubblico di Broadway si innamorasse della Elphaba di Idina Menzel, c’era un’altra attrice che aveva contribuito a plasmare, voce dopo voce, battuta dopo battuta, il personaggio: Stephanie J. Block.

Block fu coinvolta nel progetto di Wicked sin dalle primissime fasi di sviluppo, quando lo spettacolo era ancora in fase di laboratorio. Era lei l’interprete di Elphaba durante i workshop creativi nei primi anni 2000, dove cantò per la prima volta molte delle canzoni iconiche scritte da Stephen Schwartz.

Stephanie prestò non solo la sua voce, ma anche la sua sensibilità artistica nel costruire un personaggio intenso, vulnerabile e potente. Gli autori hanno più volte riconosciuto il contributo fondamentale di Block nella definizione della personalità di Elphaba. In un certo senso, la “prima Elphaba” nacque con lei.

Tuttavia, quando si trattò di scegliere il cast ufficiale per il debutto a Broadway, la produzione decise di puntare su Idina Menzel, già nota al grande pubblico per Rent e con un nome più “spendibile” dal punto di vista commerciale. Fu una decisione difficile e dolorosa: Stephanie venne esclusa dalla produzione principale, nonostante avesse dato vita al personaggio.

Ma il destino aveva altri piani per lei.

Nel 2005, quando Wicked approdò in tournée negli Stati Uniti, Stephanie J. Block venne finalmente scelta come protagonista, ottenendo consensi straordinari e guadagnandosi il cuore del pubblico. La sua performance divenne leggendaria, tanto da farla considerare una delle migliori Elphaba di sempre. In seguito, interpretò il ruolo anche a Broadway, coronando così un percorso iniziato anni prima.

Curiosità

  • Stephen Schwartz ha dichiarato più volte pubblicamente di considerare Stephanie una “madre creativa” di Elphaba.

  • In alcune versioni demo delle canzoni originali, è la voce di Stephanie J. Block a cantare brani come The Wizard and I.

  • Dopo Wicked, Block ha avuto una carriera stellare, culminata con il Tony Award nel 2019 per The Cher Show.

La sua storia è un potente esempio di resilienza, talento e riconoscimento meritato, che rende ancora più affascinante il mito di Wicked: dietro ogni grande ruolo, ci sono versioni non viste, strade alternative e artisti che hanno lasciato un’impronta profonda, anche senza riflettori.

Wicked è uno dei musical di maggior successo nella storia di Broadway, e i suoi guadagni annuali sono impressionanti.

Nel 2023, Wicked ha continuato a generare incassi molto alti, con un guadagno medio che si aggira tra i 45 e i 50 milioni di dollari all’anno. Questo dato lo rende uno degli spettacoli più redditizi di Broadway, non solo per la sua longevità ma anche per l’alta domanda di biglietti.

Nel dettaglio:

  • Ogni settimana, Wicked può incassare tra i 1,5 e i 2 milioni di dollari, a seconda delle vendite dei biglietti.

  • Il musical ha una capacità di riempire il Gershwin Theatre, che ospita circa 1.900 spettatori per ogni performance, e con la tipica programmazione di 8 spettacoli a settimana, ciò si traduce in guadagni costanti.

  • Durante periodi di alta stagione, come le vacanze natalizie o la primavera, gli incassi possono aumentare ulteriormente.

Inoltre, va considerato che Wicked non si limita a guadagnare solo grazie alla vendita dei biglietti, ma anche tramite merchandising, licenze e produzioni internazionali che contribuiscono significativamente ai guadagni totali.

Nel Regno del Musical, dove ogni nota ha il potere di cambiare il destino e ogni personaggio porta con sé un’eco eterna, Wicked si erge come una torre verde smeraldo, inaffondabile, ammirata, discussa, amata.

Ha trasformato una “strega cattiva” in una voce di libertà, un’amicizia in un atto rivoluzionario, una favola per bambini in una riflessione adulta e potente.

Dietro ogni volo, ogni incantesimo, ogni duetto tra Elphaba e Glinda, si cela una verità che va oltre le luci della ribalta: Wicked ci ricorda che nessuno nasce eroe o cattivo, ma che siamo il frutto delle scelte, delle sfide e dello sguardo degli altri.

Ecco perché, oggi, il Regno le consegna la corona.
Perché ha osato. Ha volato. E non ha mai gettato la sua chance.

“It’s time to try defying gravity…”

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